Una cosa bellissima che non serve a nessuno ? No grazie ! Scopri Il metodo evoseed
Perchè le startup falliscono nei primi 5 anni di vita?In questo articolo ti spiegheremo il perchè e come abbiamo sviluppato il nostro metodo partendo dall'ascolto del mercato.
Una delle cose più preziose che non puoi accumulare, moltiplicare, mettere da parte o acquistare, è il tempo.
Il tempo è una risorsa finita, la cui dimensione o misura, non ci è data sapere e questo vale anche in azienda.

Il senso di esistere di un’azienda, o meglio, di un’impresa, è quello di generare valore.
Generare valore vuol dire rispondere ad un bisogno, risolvere un problema.

Il bisogno, in questo caso, è una richiesta che viene dal Mercato, ovvero da chi è disposto a pagare per vedere quel bisogno soddisfatto.

Se vogliamo essere precisi, l’obiettivo di un’impresa è quello di far sì che la qualità della vita (lavorativa e non) dell’utilizzatore sia talmente migliorata, che non solo esso è disposto a pagare per quel servizio in grado di risolvere il suo problema, ma è assolutamente felice di farlo, lo fa con piacere.

Se poniamo questi come pilastri alla base di un ragionamento strategico, allora ci rendiamo conto che il nostro obiettivo come imprenditori, problem solver, cacciatori di problemi tecnologici o facilitatori digitali è quello di migliorare la qualità di vita del nostro Mercato.

Il ragionamento quindi non solo parte dal Mercato stesso, bensì è il nostro punto fermo, il nostro giudice inappellabile.

Una percentuale rilevante di startup, fallisce nei primi 5 anni di vita, e una delle principali cause di fallimento è ….
NO MARKET NEEDS
Cioè, proviamo a capire, abbiamo sviluppato una bellissima idea (progetto, prodotto, servizio … ) ma che non ci ha mai chiesto nessuno, e che, evidentemente, non serve a nessuno!
(ricordate … il nostro giudice inappellabile di cui abbiamo appena parlato ?)

E quindi ? Che fare ?

Noi abbiamo deciso di partire dal Mercato, di chiedere, comprendere, guidare con le giuste domande e capire quali sono i reali bisogni (molte volte io stesso non so realmente di che cosa ho bisogno, ma se vengo guidato con le giuste domande, la risposta prima o dopo appare chiara anche ai miei occhi), senza la presunzione di “sapere noi che cosa serve alle persone” ma con il desiderio ardente di capire, comprendere quale è il reale bisogno, a chi ci stiamo rivolgendo, quanto è esteso e “dove fa più male”.

E lo vogliamo fare nel più breve tempo possibile, perché se l’idea può anche fallire, allora deve farlo e deve accadere nel più breve tempo possibile; inoltre il fallimento deve permetterci di imparare dall’esperienza, e ricominciare nuovamente.

Per questo motivo è importante, per noi, creare una community di interessati, early adopters, co-produttori dell’impresa.

E’ fondamentale per poter essere rapidi a produrre avanzamenti e miglioramenti iterativi grazie a continui e costanti feedback dalla community e dai test di mercato, realizzando solo quello che serve, quando questo serve, nell’ordine “giusto” (cioè espresso dal Mercato stesso).

In questo modo ci possiamo concentrare esclusivamente sulle reali funzionalità che migliorano la qualità lavorativa aziendale costruendo servizi innovativi che possano essere replicabili e scalabili.

Hey, ho un’idea innovativa, avrà successo ?


  • Che problema risolve ?
  • A chi lo risolve ?
  • Quanto è vasto il problema ?
  • Ci sono alternative sul mercato ?
  • Quale è il tuo fattore distintivo ? (perché dovrei scegliere proprio il tuo prodotto ?)
  • Come lo vendi ?
  • E’ facilmente replicabile ?
Da queste domande, tramite un framework che abbiamo disegnato, che si ispira alle nostre esperienze di “innovazione Lean” e principi che puoi trovare in libri come The Lean Startup, Oceano Blu, Pretotype IT, etc, andiamo a definire quelle che sono le ipotesi fondamentali da validare sul mercato (... ricordate la storia del giudice inappellabile ? ) .

Si, perchè la prima cosa da fare è sviluppare un mini prototipo (MVP) e venderlo sul mercato!

Sbagliato!


La prima cosa da fare, secondo noi, è quella di andare a verificare, nel più breve tempo possibile, “su piazza” se quelle ipotesi reggono, grazie, ad esempio, a test di mercato come campagne di advertising (Google, Meta, LinkedIn) strutturare ad hoc con un percorso guidato (landing page, call to action, iscrizione) volto a recuperare dati oggettivi in grado di confermare (o smentire) le ipotesi fatte (occhio alle vanity metrics, gli indicatori, come direbbe Ries, devono essere TAV - Traducibili in azione, Accessibili e Verificabili.).
Dopo aver costruito una cultura decisionale basata su dati oggettivi verificabili (data-driven decision making) a seconda del contesto e del servizio su cui ci vogliamo concentrare, andiamo a sviluppare il servizio / prodotto con una raccolta di dati oggettivi strutturati che ci danno le indicazioni chiave per capire che cosa serve e a chi.

Ogni seed, quindi, possiamo dire che vive tre stagioni :
  • La stagione della scoperta - quando misuriamo il ROL (Return of Learning) e ci concentriamo nel comprendere, e definire cosa serve veramente realizzare
  • La stagione del consolidamento - dove il servizio è stato delineato, sviluppato in buona parte e ha bisogno quindi di scalare tecnologicamente
  • La stagione della spin-off - dove l’idea imprenditoriale ha tutte le caratteristiche (tecnologie, processi, mercato, contratti) per poter staccarsi da evoseed e vivere di vita propria

Noi crediamo che questo sia il metodo giusto per generare il valore che serve al Mercato, qui può nascere innovazione etica, questo è quello che chiamiamo “metodo evoseed”.